Gli anni da geologo

Subito dopo la laurea ho collaborato con il gruppo di lavoro dell'Istituto di Geofisica per la Litosfera del C.N.R., dove avevo fatto la tesi, nell'esecuzione di rilievi sismici a rifrazione nelle campagne dell'Alto Lazio. Lo studio era sponsorizzato anche dall'ENEL ed era finalizzato alla determinazione e delimitazione dei serbatoi di acque termali potenzialmente sfruttabili a scopi di produzione elettrica da fonti geotermiche.
Inoltre, in attesa di un impiego maggiormente stabile, collaboravo con amici/colleghi e studi professionali milanesi nell'esecuzione e interpretazione di Sondaggi Elettrici Verticali (S.E.V.) finalizzati alla determinazione di acquiferi superficiali.
Il 19 luglio 1987 (data quanto mai emblematica) mentre una frana in Valtellina ricopriva l'abitato di S.Antonio Morignone, partivo ignaro dell'accaduto alla volta dell'Eritrea per un progetto di esecuzione di pozzi per acqua sponsorizzato dalla Cooperazione Italia allo Sviluppo (Progetto: IMPIANTO DI PERFORAZIONE PER LA CITTA' DI ASMARA) con la qualifica di idrogeologo di cantiere.
Rientrato in Italia in ottobre dello stesso anno, ho iniziato il mio approccio al mondo dell'informatica lavorando fino alla primavera successiva alla costruzione e mantenimento di un data base per la gestione di alcune fiere espositive (poco geologico lo so, ma bisogna pur lavorare per campare...).
Nel marzo del 1988 sono stato assunto dalla Geoservice S.A. francese come "diagrafista/mud logger": controllo delle fasi di perforazione e sicurezza degli impianti di perforazione petrolifera.
Con la Geoservice, dopo il corso di formazione fatto a Parigi sono stato in Basilicata (per il periodo di affiancamento) e di seguito mandato in Libia per seguire le fasi di perforazione di un pozzo. Al rientro dalla Libia, sono stato mandato su una piattaforma SAIPEM in Adriatico.
I ritmi lavorativi, lo stipendio non certo esaltante e altri fattori esterni mi hanno convinto ad interrompere il mio rapporto lavorativo con la Geoservice alla fine di luglio dello stesso anno.
A settembre, sono stato convocato dall'ISMES S.p.A. di Bergamo e mandato, con un contratto di consulenza fino a fine anno, in Valtellina dove l'azienda aveva installato a seguito della calamità naturale dell'anno prima e sotto il patrocinio della Regione Lombardia, un sistema di monitoraggio automatico di controllo del territorio.
All'inizio del 1989, ho proseguito il lavoro in Valtellina sempre con un contratto di consulenza con la SIGIT S.r.l. (società che collaborava principalmente con l'ISMES di Bergamo) dalla quale sono stato assunto all'inizio del 1990 fino al marzo del 1996.
Nel corso di questi anni sono stati seguiti sul campo i progetti di messa in sicurezza dei versanti collegati alle calamità naturali del Luglio 1987 in Valtellina e il progetto di controllo della qualità delle acque dei principali fiumi e dei canali interni della provincia di Rovigo, progetto in cui ricoprivo anche le funzioni di responsabile gestionale in loco del progetto. Sono stati inoltre seguiti altri progetti di implementazione di sistemi automatizzati di monitoraggio ambientale e redazione dei manuali tecnici a supporto degli utenti finali.
Durante quegli anni, ho acquisito notevoli conoscenze sui sistemi integrati di monitoraggio ambientale e notevoli conoscenze in ambito informatico dovendo necessariamente essere in grado di dialogare con tecnici, ingegneri e specialisti legati al mondo dell'informatica e dell'informatizzazione dei dati.
La chiusura della collaborazione tra SIGIT e ISMES, legata alla privatizzazione e trasformazione in S.p.A. dell'ENEL che era l'azionista di maggioranza dell'ISMES, ha difatto chiuso la mia carriera da geologo.
MI ero comunque ormai trasformato da geologo di cantiere ad un "geologo informatico" dove quest'ultimo aspetto era diventato ormai preponderante.